E’ un finale insostenibile
quello dei film in bianconero
di un cielo nel colore di pane
che dividi nell’ultima cena
a spezzarmi il corpo tutto.
Non ti accorgi di me, delle tasche
che rivolto di traverso
a raccogliere i fili in trecce
prima che si sciolgano le dita.
Non ti accorgi del freddo intenso
che è sempre inverno, qui
ai confini del muro nel petto
un lungo ponte levatoio, di notte
di polsi appesi nel vuoto.
Certe nebbie sono eterne
ti rimangono addosso, a coprire
il peso degli anni e le vedute
di te che mi scivoli gli occhi
come un mare che muore d’asciutto.