non qui e non adesso
ma capiterà ancora di ritrovarci
tra vicoli incoerenti
dove le parole sono dono e sfinimento
udiremo delle bombe la caduta
in lontananza, quasi fossero di carta
come gli aerei dei bambini
a scoprire correnti ascensionali
che seguono dell’iride la frastagliatura
e poi aspetteremo insieme
il decantare delle lacrime
sciogliendo collane di vertebre
per ogni segmento di spazio
perché un lutto non è mai per davvero
è un divaricare verso direzioni opposte
una il sempre, l’altra non ancora